Atene, Grecia
Apriamo la strada al primo sciopero internazionale dei lavoratori con bici e moto.
… e se la strada è chiusa, sarà la lotta a liberarne il sentiero…
Sono passati 136 anni dalle giornate di Chicago nel 1886 e la rivendicazione per un lavoro stabile, condizioni di lavoro dignitose e un salario che soddisfi i nostri bisogni reali si ripresenta in modo assillante. Il capitale e i governi che ne servono gli interessi hanno riportato l’intera classe lavoratrice a livello mondiale al 1800. Parlando dello stato greco, questa regressione senza freni si riflette in tutti i settori del lavoro e della vita quotidiana:
- La Grecia è uno dei pochi stati membri dell’U.E. nei quali il potere d’acquisto del salario medio netto si è abbassato nel corso del 2020. Allo stesso tempo, è l’unico stato membro nel quale il salario medio netto è più basso rispetto a quello del 2010.
- Molti di noi lavorano sette giorni su sette senza giorno di riposo e gli straordinari non vengono pagati.
- Il costo della vita e le tasse mettono sempre più pressione sulla classe lavoratrice.
- Gli incidenti sul lavoro ricordano i bollettini di guerra, con 33 morti solamente nel 2021.
- La legge fortemente anti-operaia Chaztidàki (4808/21) tenta di proibire gli scioperi e la difesa degli scioperi e di schedare i membri dei sindacati al fine di indebolirli. Inoltre, legalizza il lavoro straordinario non pagato, scioglie il SEPE [Ispettorato al lavoro], chiude un occhio ai licenziamenti politici dei sindacalisti e abolisce la domenica come giorno festivo.
Un invito da Atene al mondo
Colleghi e colleghe, la Fabbrica globale della distribuzione, la cui invisibile linea di produzione ci unisce tutti quanti, è in costante espansione. Intrappolati nei suoi ingranaggi ci siamo noi, milioni di lavoratori, che parliamo tutte le lingue del mondo e trasportiamo innumerevoli prodotti per conto di migliaia di padroni. Condividiamo le stesse pene, le stesse ansie e gli stessi bisogni. Siamo le formiche di questa gigantesca fabbrica. Lavoriamo per il gigante, e allo stesso tempo ne scaviamo la fossa. Le nostre lotte sgorgano come fontane da questo terreno, e ciò che pretendiamo ci accomuna tutti: NON VOGLIAMO PIÙ VIVERE COME SCHIAVI. Per questo motivo puntiamo a uno sciopero per la domenica del 1° maggio 2022 in tutte le città d’Europa e del mondo. Vogliamo che l’invisibile linea di produzione della fabbrica mondiale della distribuzione che ci tiene tutti legati, si fermi nello stesso momento nelle piccole e nelle grandi città. Che i colleghi di tutto il pianeta si incamminino sulla strada della lotta.
Per la domenica del 1° maggio 2022, il nostro obiettivo è di prenderci le strade nelle quali lavoriamo tutti i giorni, le strade della nostra lotta quotidiana. Le nostre azioni possono essere coordinate a livello globale, perché il terreno è già stato seminato. E poiché lo sfruttamento non conosce confini, non c’è più niente ormai che possa dividerci e frapporsi tra noi. La resistenza costante, parallela e coordinata, ai governi che servono gli interessi dei potenti, delle piccole, medie e grandi imprese, ma anche dei giganti multinazionali in tutta Europa e in tutto il mondo, è di vitale importanza per i nostri diritti e per le nostre vite quotidiane.
Fratelli e sorelle, lavorare per le piattaforme non differisce in alcun modo dal “tradizionale” lavoro di distribuzione dei corrieri e dei fattorini. Viene intenzionalmente e falsamente presentato come “differente” perché ciò risulta funzionale agli interessi delle grandi imprese e delle multinazionali. È un trucchetto da quattro soldi, e tuttavia largamente propagandato, che serve a trasferire tutti i costi del lavoro direttamente sulle spalle dei lavoratori, massimizzando i profitti per le imprese e minimizzando le spese.
Fratelli e sorelle, non siamo sacrificabili. Dobbiamo mettere fine agli “incidenti” sul lavoro. Il lavoro salariato assomiglia sempre più a una guerra di trincea, nel momento in cui all’intensificazione dei ritmi di lavoro si unisce la mancanza di igiene e di sicurezza, orari estenuanti, doppi turni, assenza di pause, mancanza dei mezzi di protezione personale, paga in nero e totale arbitrio da parte dei padroni.
Chi lavora in moto o in bici deve essere inquadrato all’interno di una professione usurante, perché il nostro lavoro è difficile, pericoloso e insalubre. Lavoriamo per strada, gli incidenti sul lavoro sono estremamente frequenti, siamo costantemente esposti alle intemperie, ai difetti della strada, al rumore incessante e allo smog. Siamo un gruppo ad alto rischio per tutta una serie di patologie muscolo-scheletriche e non solo.
La lista di rivendicazioni che proponiamo è la seguente:
- Assicurazione da professione usurante per tutti i lavoratori in bici e in moto.
- I contratti di lavoro devono essere a tempo indeterminato e con pieni diritti, assicurazione e salario per tutti i lavoratori delle piattaforme e non.
- Bici e moto devono essere fornite dall’azienda.
- Gli zaini di ogni tipo devono essere rimossi dalle spalle dei lavoratori, bici e moto devono essere dotate di una componente cargo.
- I telefoni di lavoro e i contratti internet devono essere forniti dall’azienda a tutti i lavoratori.
- Le imprese tradizionali e le piattaforme devono fornire ad ogni lavoratore tutti i mezzi di protezione personale, tra cui casco, scarpe, vestiti adatti a tutte le condizioni atmosferiche.
Riteniamo che questa lista di rivendicazioni affronti problemi comuni a tutti noi, ma si capisce che ogni lavoratore, collettivo o sindacato può aggiungere le proprie rivendicazioni a seconda delle condizioni specifiche e ai problemi di ogni zona.
Mentre aspettiamo che le assemblee discutano la proposta, rispondano e partecipino, diffondete la parola, diffondete l’ottimismo.
Vi invitiamo a discutere ed elaborare la nostra proposta e le nostre idee per il 1° maggio 2022. Aspettiamo di sentire le vostre idee e le vostre proposte al più presto. Vi preghiamo di contattarci con le vostre risposte all’indirizzo mail: [email protected]
Lottiamo oggi per l’impossibile, per evitare un impensabile domani.
Sindacato di Base dei Lavoratori con Bici e Moto (fattorini, corrieri, lavoratori esterni) (S.V.E.O.D.)
Gennaio 2022